Viaggio al termine

Note in Lettere compie otto anni. E va in pensione.

Il suo autore, infatti, non ha più niente o quasi da dire sulla materia, limitandosi a fluttuare tra ascolti sempre più erratici e parcellizzati, distratti e discontinui, complice una pigrizia mentale e fisica e un abbrutimento emotivo-esistenziale i cui motivi, esogeni ed endogeni, non sarebbe conferente e fecondo ricostruire. Senza, peraltro, tirare in ballo la progressiva perdita di capacità di maneggio delle parole, che rende i post contenitori cavi, privi della necessaria passione, richiesta invece a gran voce dall’argomento, e della qualità letteraria, per così dire, degli elaborati. In breve: non ce n’è più.

E quindi il blog finisce sostanzialmente qui. Che, del resto, è ben oltre lo zenith, per non dire il nadir. Magari seguirà qualche sporadico post, ad esempio la classica classifica(zione) di fine anno, ma il blog come spazio di condivisione di recensioni, articoli, opinioni e simili non va oltre la simbolica conclusione di questo ottavo anno. Lasci(am)o il giornalismo musicale a chi lo sa fare, e il giornalettismo a chi ne ha la passione.

Avrei voluto parlarvi della ristampa, a cura di Marsilio, di “Mondo Exotica” di Francesco Adinolfi, il miglior libro di musica (ma non solo) dell’anno. Del sorprendente yacht rock che alligna in “For Free”, ultimo disco, probabilmente in senso letterale, di David Crosby. Della spettacolare musica da cocktail contenuta in “Flowerland” di Pearl & the Oysters e “Going Going Gone” di Mild High Club, che, se fosse uscita negli anni Novanta, farebbe ancora parlare di sé. Dei meravigliosi e spesso dimenticati album dei Dag Nasty della seconda metà degli anni Ottanta. Di come gli Optic Nerve siano uno dei gruppi più sottovalutati di sempre. Ma niente, sarà per un’altra volta. O forse per un’altra persona.

Non mi resta che ringraziare chi ha seguito, anche solo parzialmente, le avventure di Note in Lettere, ispirandone la continuazione – per un certo tempo, persino la continuità. Grazie.

Salutiamoci così, se vi va.

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5 thoughts on “Viaggio al termine

  1. Spiace sempre leggere messaggi di questo genere, soprattutto da persone competenti… difficile trovare gli stimoli, il tempo, le suggestioni per scrivere oggigiorno, però magari vado a cercarmi i Dag Nasty (personalmente ho sempre pensato che ilgruppo più sottovalutato di sempre fossero i Nomeansno, ma anche loro, hau ragione) e mi aspetto il listone di fine anno. In bocca al lupo per tutto!

  2. Mi spiace moltissimo, il tuo era il blog che più seguivo insieme a quelli di Cilia e Guglielmi (e prima di tutti gli altri). Eri forse l’unico a trattare di AOR e certi sottogeneri dell’hard rock in maniera davvero competente e appassionante (almeno in Italia). Continuerò a fare capolino per rileggere qualche pezzo, sperando che ogni tanto tu aggiunga qualcosa. Ps se per caso dovessi ritrovarti a scrivere di musica altrove ti sarei grato se me lo segnalassi, la mia mail ce l’hai. Ad maiora.

    • Grazie Alfonso. In verità non sono competente sui generi che citi; solo un semplice appassionato che cerca di contestualizzare gli ascolti e le uscite discografiche, riuscendovi forse più di alcuni, ma sicuramente meno di altri.
      Grazie per la tua “fedeltà” a Note in Lettere, del quale sei ufficialmente il commentatore più assiduo 🙂
      Ad (o “Had”?) maiora.

  3. non ci credo! questa mattina navigando svogliatamente sul web, per puro caso incappo in questo grandissimo blog (un sito che parla dei Fuzztones è un grandissimo sito) , inizio a leggere, noto con piacere che si parla dei Durand Jones e non di tutta quella altra merda che si legge in giro. Aggiungo il sito immediatamente ai “preferiti” e felice mi dico che posso smettere finalemente di comprare Blow up… Torno a leggere il blog a distanza di due ore e scopro la lettera d’addio….. Sicuramente è colpa mia se sono arrivato con 8 anni di ritardo….però che sfiga!
    Ciao
    p.s. ripensaci

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