Ed ecco passato un altro anno di Note in Lettere, in cui il calo di lettori e di visualizzazioni è netto rispetto al 2018 nonostante il pari numero di articoli. Lo so, la musica ha rotto il cazzo (cit.), ma anche i blog, a quanto si sente in giro, non sono messi meglio. Ci sta. L’unica speranza è che tutto ciò non diventi muffito come, chessò, un triplo live degli Yes; quello stesso che sta andando sul giradischi nell’altra stanza mentre vergo queste righe, indeciso se tenerlo o destinarlo altrimenti. E anche il disco.
Come che sia, grazie a tutti (e tutte) coloro che hanno voluto a vario titolo di consapevolezza partecipare a mantenere aperta questa finestra italografa (sì, beh, quasi; d’altronde anche Seneca era spagnolo ma scriveva in latino) su musica e vibrazioni varie, come sancisce la sezione “About” con una sobrietà ineccepibile quanto inesistente in rerum natura. Salut…cioè, grazie.
Sono approdato da poco, ma mi piace assai come tratti l’argomento, smettere sarebbe un peccato, ma un triplo degli yes per me è troppo.
Grazie. Ti dirò, l’ho riascoltato e alla seconda facciata ho capito che è troppo anche per me. Meglio così; farà la gioia di qualche collezionista e mi permetterà di grufolare in mezzo a nuova, altra spazzatura aurale. Ciao