Oggi è uscito il nuovo album dei Judas Priest, il primo da quattro anni. L’ultimo in cui suonerà Glenn Tipton, a cui è stato diagnosticato il Parkinson e che infatti non sarà sul palco nel prossimo tour. Chiamiamolo il testamento di Tipton, quindi. Sono andato a comprarlo oggi stesso, come si faceva una volta, mettendo via i soldi necessari, come si faceva una volta, e contando ad uno ad uno i giorni che mancavano all’uscita, come si faceva una volta. E ora, dopo una serie ininterrotta di ascolti, uno dei quali mi ha portato a scagliare una sedia da una parte all’altra della stanza urlando spaventose bestemmie di approvazione, mi sento di affermare quanto segue.
È uscito il nuovo dei Judas Priest, e il mio consiglio è di ascoltarlo immediatamente, perché ti prende, ti divarica le natiche tenendoti fermo mentre ti dibatti per protestare e ti spinge dentro fino in fondo un’ora di acciaio britannico purissimo, scintillante e inossidabile, perché sa che ti piace e alla fine ne chiederai ancora. Provare per credere.
Buon otto marzo. Ah no, oggi è il nove.
Grazie Orgio… e buon otto marzo!
Ah no, oggi è il dieci
A te. E buon otto marzo (otto e un quarto colazione).
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