Venerdì gli Stones si sono esibiti per la prima volta nella loro storia a Cuba, a suggellare il disgelo tra quel Paese e l’ingombrante ed embargadero vicino.
Ora, ferma la pateticità di vedere dei settantacinquenni scimmiottare se stessi cinquantacinque, cinquanta o anche “solo” trentacinque anni fa, c’è da rilevare che dove l’esportazione della democrazia non arriva, la banda di Mick, Keith e Charlie ce la fa senza problemi. Ben fatto, ragazzi.
Alla fine avevano ragione loro (e gli altri) negli anni Sessanta: mettete dei fiori nei vostri cannoni; funzionano meglio.